22 Aprile 2015
Ho girato il mondo… Magistretti Viaggi Progetti
Fondazione Vico Magistretti
A cura di Rosanna Pavoni, Manuela Leoni, Francesca Molteni
Milano
26 marzo > 29 dicembre 2015
La qualità di un progettista si vede anche dalla sua capacità di “vedere”, di farsi incuriosire dal mondo e di osservarlo con occhio prensile. È in questa proficua interazione con la molteplicità del reale che si plasma una visione ricca e originale delle cose. La mostra Ho girato il mondo… Magistretti Viaggi Progetti, curata da Rosanna Pavoni con i contributi di Manuela Leoni e Francesca Molteni, in programma a Milano presso la Fondazione Vico Magistretti, racconta la passione per i viaggi del grande designer milanese. Non si tratta di una semplice testimonianza biografica, ma di un’occasione per cogliere lo sguardo che si cela dietro l’attività del maestro: una modalità di scambio che si spinge oltre i luoghi familiari, lontano nel mondo, nutrendosi della sua complessità. I trecento fotogrammi inediti esposti in mostra (da viaggi di lavoro, vacanze, ricognizioni culturali) sono altrettanti fermi-immagine che appuntano idee, intuizioni, dettagli che andranno ad alimentare il flusso creativo dell’autore. Magistretti, che dichiarava “viaggiare mi è servito enormemente”, sapeva far propri i luoghi più disparati perché aveva il coraggio di farsi stupire dai piccoli e grandi dettagli del “diverso da noi”. Oltre alla passione per il viaggio, l’esposizione ha il merito di raccontare gli effetti sull’opera di questa insistita consuetudine con la lontananza geografica e culturale. Si tratta in sostanza di documentare il rapporto tra progettazione e genius loci. Per farlo, sono stati presi ad esempio tre lavori del Magistretti architetto: un albergo per la Techint a Campana, in Argentina; uno showrooom per Cerruti 1881, a Parigi; un’abitazione privata, la casa Tanimoto a Tokyo. Dalle tre strutture tipologicamente tanto diverse tra loro emerge chiaramente un unico mantra di rispetto per le cosiddette preesistenze ambientali: il viaggiatore Magistretti sa che l’atto di progettare non può ignorare il contesto, ma deve nutrirsi e sapersi piegare allo spirito del luogo. In questo, le tavole tecniche e i bellissimi schizzi esposti fanno davvero il paio con le tante immagini mediate dall’obiettivo e dalla camera oscura. È una grande lezione: Magistretti colleziona in silenzio pensieri e spunti visivi prima di restituirli eloquentemente sotto forma di progetti.

Brasile, 1955. Courtesy: Archivio Studio Magistretti – Fondazione Vico Magistretti.

Londra, 1958. Courtesy: Archivio Studio Magistretti – Fondazione Vico Magistretti.

Argentina, 1958. Courtesy: Archivio Studio Magistretti – Fondazione Vico Magistretti.

Londra, 1957. Courtesy: Archivio Studio Magistretti – Fondazione Vico Magistretti.

Londra, 1957. Courtesy: Archivio Studio Magistretti – Fondazione Vico Magistretti.

Spagna, 1954. Courtesy: Archivio Studio Magistretti – Fondazione Vico Magistretti.

Spagna, 1954. Courtesy: Archivio Studio Magistretti – Fondazione Vico Magistretti.

Vico Magistretti, Zermatt, 1955. Courtesy: Archivio Studio Magistretti – Fondazione Vico Magistretti.

Marocco, 1962. Courtesy: Archivio Studio Magistretti – Fondazione Vico Magistretti.

Londra, 1980. Courtesy: Archivio Studio Magistretti – Fondazione Vico Magistretti.

Vico Magistretti, Showroom Cerruti, Parigi. Schizzo. Courtesy: Archivio Studio Magistretti – Fondazione Vico Magistretti.