25 Novembre 2019
Le auto elettriche sono ancora in minoranza, ma il futuro è già scritto, appartiene a loro. Tutti i costruttori si stanno muovendo in quella direzione. Il primo passo importante lo ha fatto Tesla, che ha mutato radicalmente la percezione di questa tipologia di veicoli: non dei semplici oggetti finalizzati al trasporto, ma mezzi innovativi capaci di dispensare piacere e divertimento. Da lì, la passione per l’elettrico si è spinta molto avanti e ha raggiunto un segmento che fino a qualche anno fa sembrava impossibile da conquistare, quello delle automobili sportive. È il caso di Porsche, che con la Taycan è riuscita a ridefinire il concetto di auto ad alte prestazioni, senza deludere gli appassionati di bielle e pistoni. Lo stile è molto contemporaneo, con una fascia di Led che percorre tutta la sezione posteriore e richiami evidenti alla 911 e alla Panamera. La principale novità stilistica, al di là dei gruppi ottici anteriori, riguarda il profilo di entrambi i cofani: i designer, non dovendo più fare i conti con la presenza ingombrante dei motori a combustione, hanno potuto dare libero sfogo alla creatività e giocare con le linee, rendendole più morbide e arrotondate del consueto. Un po’ coupé e un po’ berlina, la Porsche Taycan è lunga quasi 5 metri e ospita quattro passeggeri. Sebbene il layout sia lo stesso di sempre, gli interni perdono un elemento che ha sempre accompagnato le vetture di Zuffenhausen: il contagiri analogico. È stato sostituito da una sorta di potenziometro, l’indicatore centrale adesso segna quanta energia viene recuperata e quanta potenza viene impiegata. Ogni elemento del quadro è digitale e può essere personalizzato secondo le esigenze di chi guida. La sezione infotainment si attiva da uno schermo touch da 10,9 pollici posizionato al centro della plancia, che può essere replicato – in opzione – anche di fronte al passeggero. Tutto nell’abitacolo e sul cruscotto è adeguato agli standard di una vettura di ultima generazione.
Ma veniamo al cuore della Taycan, il sistema di elettrificazione. Tre le versioni: 4S, Turbo e Turbo S, alimentate da un impianto da 800 volt ed equipaggiate con due motori elettrici, uno per asse, che rendono di fatto la Taycan un’automobile a trazione integrale. La 4S è disponibile con due pacchi batteria differenti: Performance da 79,2 kWh, che sviluppa 390 kW di potenza (530 cv) ed è in grado di garantire 407 km di autonomia, e Performance Plus da 93,4 kWh, che porta la potenza e l’autonomia rispettivamente a 420 kW (571 cv) e 463 km. In tutti e due i casi, l’accelerazione da 0 a 100 km/h è di 4 secondi e la velocità massima è pari a 250 km/h. Per le varianti Turbo e Turbo S, il pacco batterie da 93,4 kWh è fornito di serie: la prima è in grado di erogare fino a 500 kW (680 cv) di potenza, in abbinamento alla funzione Launch Control, mentre la seconda arriva a 560 kW (761 cv). Numeri certamente impressionanti, a cui corrisponde un valore di coppia motrice ancora più rilevante, circa 1050 Nm. Per quanto concerne l’autonomia, la Turbo ha un range dichiarato di 450 km e la Turbo S di 412 km. Le due versioni accelerano da 0 a 100 km/h rispettivamente in 3,2 secondi e 2,8 secondi, mentre la velocità massima è di 260 km/h per entrambe. Lecito domandarsi, dopo un quadro prestazionale così esaltante, quanto tempo sia necessario per ricaricare le batterie: presso le stazioni di ricarica rapida del consorzio Ionity sono necessari 5 minuti per guadagnare 100 km di percorrenza; poco più di 22 minuti, invece, per completare l’80% di rifornimento. Superata l’ansia da ricarica, la Taycan su strada manifesta tutta la verve tipica dei modelli Porsche. Il peso non ne limita in modo eccessivo l’agilità tra le curve, mentre l’accelerazione è l’aspetto che più di tutti lascia senza parole: non è tanto una questione di tempi, è la spinta brutale a fare la differenza. I tre modelli sono già ordinabili in Italia, con consegne a partire dal 2020.