6 Giugno 2014
Autore di alcuni dei servizi fotografici più iconici degli ultimi trent’anni, Mario Testino è anche un collezionista appassionato e un viaggiatore instancabile. La sua collezione di opere d’arte, raccolte nelle quattro case di Londra, Lima, New York e Los Angeles, dà vita a un pantheon visivo colorato e multiforme: dentro, ci sono le passioni di sempre (la fotografia, soprattutto le opere dei maestri: Angus McBean, Cecil Beaton, Richard Avedon), gli artisti affermati (da Andy Warhol a Cindy Sherman) e quelli emergenti (da Cyprien Gaillard a John Stezaker). Ora, una selezione della sua raccolta è in mostra alla Pinacoteca Agnelli di Torino. La rassegna, Somos Libre II, curata da Neville Wakefield, mette in luce l’universo interiore del fotografo peruviano, svelando il suo viaggio personale nel mondo dell’arte contemporanea. E nel dialogo con Hans Ulrich Obrist in catalogo, Testino dà un consiglio ai giovani collezionisti: “Non abbiate fretta, perché il gusto non è definitivo e cambia nel corso degli anni”.