6 Luglio 2017
Ci sono tavole incerate per bene di ogni forma, colore e dimensione. Ci sono tramonti caldi e scogliere mozzafiato. Dentro Surf Shacks, edito da Gestalten, ci sono soprattutto i luoghi dove i surfer si rifugiano quando il vento non soffia e il mare è calmo. Nelle sue 288 pagine presenta una carrellata di architetture selezionate da Indoek, una piattaforma online dedicata alla cultura del surf nata nel 2010 da un’idea degli americani Drew Innis e Matt Titone. La ricerca del duo, durata quattro anni, restituisce una panoramica eterogenea di quarantadue strutture abitative in giro per il mondo, dai grandi centri urbani ai luoghi più remoti e lontani dal caos. Il volume alterna ritratti intimi di appartamenti newyorkesi, bungalow delle aree tropicali e cottage della East Coast, fino alle micro-case di Topanga e i furgoncini convertiti in alloggi mobili su quattro ruote. È una vera incursione nelle abitazioni di artisti, illustratori, scrittori, filmmaker, shaper e designer, attraverso fotografie, illustrazioni, interviste, racconti personali e aneddoti. Una lunga storia che intreccia vite diverse con una passione comune. Come Randy Hild, una leggenda vivente nell’industria del surf che ha contribuito alla nascita del marchio Roxy. Nel suo appartamento a Orange County s’incrociano stampe, libri di culto per gli amanti delle onde e icone del design come la Lounge Chair di Charles e Ray Eames. Più radicale è invece la scelta del surfer e fotografo Trevor Gordon, ventiseienne, che nel mare ha trovato il suo habitat naturale. Da tre anni a questa parte, insieme alla moglie, vive su una casa-barca rinominata Brisa e abbraccia lo spirito del surf nella sua totalità: “Always on the leeward side”.