12 Dicembre 2016
“Only a surfer knows the feeling”, scrive Andrew Groves nella prefazione di Surf Odyssey: The Culture of Wave Riding, pubblicato da Gestalten. L’arte di dominare le onde viene qui intesa come passione totalizzante, ma anche in quanto cultura complessa e sfaccettata: un mondo che può essere raccontato soltanto attraverso l’inesauribile forza espressiva di immagini e illustrazioni, accompagnate da testimonianze di sportivi, insider e creativi. Emerge subito la componente avventurosa della disciplina, che spinge i surfisti a cercare nuovi spot in luoghi remoti. Grazie ad attrezzature sempre più high-tech, è infatti possibile sfidare le temperature dei mari di Norvegia, Svezia e Islanda. Altro grande tema è l’intimo rapporto con la natura, ben rappresentato dallo shaper James Otter, che nel nord della Cornovaglia confeziona tavole artigianali in legno di cedro rosso; o da associazioni come la Surfers Against Sewage, fondata nel 1990 per promuovere il rispetto per l’ambiente. Gli stessi brand del settore cercano di dare il buon esempio: per la realizzazione delle sue mute, Patagonia impiega una gomma a base vegetale, riducendone così l’impatto ambientale. Il libro è anche un lungo viaggio che parte da Città del Capo e si conclude sull’isola hawaiana di Oahu, con lunghe soste intermedie in Portogallo, Tasmania, Canada, Corea del Sud e Norvegia. A catturare le traiettorie dei surfisti sono le fotografie di Stuart Gibson, Jeff Johnson, Jeff Divine e Kenny Hurtado, quelle subacquee e ipnotiche di Sarah Lee e le polaroid di Ryan Tatar, gli scatti del giovanissimo e talentuoso Morgan Maassen, quelli di Andre Silva, che ha immortalato Andrew Cotton e Hugo Vau a caccia di onde in Scozia, e quelle del pluripremiato Brian Bielmann, che ha documentato le imprese di campioni come Andy Irons, Bruce Irons e Kelly Slater. A queste si aggiungono le illustrazioni di Yusuke Hanai, Jim Houser, Andrew Holder, Geoff McFetridge, Vicki Turner, Stevie Gee e Geoffrey Holstad. E i collage dell’artista newyorkese Matthew Cusick, realizzati a partire da antiche cartine. Odyssey è un vortice trascinante di immagini e parole, un manifesto utilissimo per comprendere quest’affascinante disciplina. “Once you have had one good wave, you want more”.

Foto: Morgan Maassen.

Foto: Jeremy Koreski.

Foto: Tó Mané.

Foto: Morgan Maassen.

Foto: Sarah Lee.

Foto: Dylan Gordon.