Luca Bombassei
Questionnaire

30 Ottobre 2012

Luca Bombassei, architetto per passione e formazione, si è laureato a Milano, dove vive e lavora. Nel 2001 ha fondato con Simona Traversa lo studio Blast Architetti, con cui ha portato a termine diversi progetti di caratura internazionale, tra cui Kilometro Rosso, il parco scientifico-tecnologico destinato a insediamenti di ricerca e sviluppo di eccellenza. In seguito, lo studio ha messo a punto nuovi format progettuali. Tra gli altri: Emotion Park, uno spazio polivalente dedicato al mondo dei motori, e WOW, un parco ludico-creativo dedicato all’infanzia. Oltre alla sua attività di progettista, Luca Bombassei dal 2010 è nel consiglio di amministrazione di Kilometro Rosso ed è Presidente e Direttore Creativo di Skitsch.

La canzone che non ti stanchi mai di ascoltare.

La colonna sonora del film Ascenseur pour l’échafaud, di Miles Davis.

Il film che non ti stanchi mai di vedere.

Alfie, nella versione del 1966 con Michael Caine. Perché è il ritratto di una canaglia elegante, ironica e affascinante.

Il libro che ti ha fatto perdere la testa.

Viaggio al termine della notte di Louis-Ferdinand Céline.

L’oggetto a cui sei più legato.

I miei quaderni, dove raccolgo i disegni, le idee e gli schizzi dei miei progetti.

Il tuo luogo prediletto.

Il tavolo fatto di assi da cantiere della mia casa in Val d’Itria, perché ci stanno intorno fino a 20 persone e rappresenta il mio concetto di convivialità.

Un film di culto che non sopporti.

I film western di Sergio Leone.

Un classico della letteratura che non sopporti.

Delitto e castigo, perché non credo purtroppo che ogni delitto venga punito.

L’automobile più bella mai realizzata.

Mercedes 300 SL Gullwing del 1957, sulla quale ho partecipato a una Mille Miglia con mio padre.

Il giro del mondo in tre tappe.

New York, Rio de Janeiro e Venezia, dove fuggo appena possibile.

Un artista contemporaneo che ha un futuro assicurato nella storia dell’arte.

Sol LeWitt.

Un progettista a cui affidare la costruzione di un luogo fantastico.

Jean Nouvel, con cui ho lavorato.

Uno stilista per una sfilata epocale.

Prada.

Una persona elegante.

Emilio, mio nonno.

Una persona inelegante.

Chiunque stia una mattina intera in coda fuori da un negozio di via Montenapoleone.

A chi consigli di cambiare mestiere?

A tutti quelli che non credono in quello che fanno.

Hai la pessima abitudine di?

Rifugiarmi nel sonno quando sono troppo teso.

Di cosa vorresti abusare?

Di cibo.

A cosa non puoi rinunciare?

Al cibo.

Vorresti essere un campione di?

Tennis, è lo sport più elegante e intelligente che esista.

L’hotel e il ristorante che stanno in cima alla tua classifica personale.

Gramercy Park Hotel, New York. Yauatcha, Londra.

La più grande invenzione di tutti i tempi.

L’iPhone, l’evoluzione del telefono, uno strumento di lavoro che è anche entertainment.

Il personaggio storico a cui sei più grato.

Cristoforo Colombo.


Roberta Mutti

Sta a cavallo fra l’Italia, il Belgio e il Sud Est Asiatico, e a volte cade. A chi le chiede di cosa si occupa, risponde: faccio cose, vedo gente. Scrive di “mobiletti” da vent’anni e non si è ancora stancata, nonostante tutto. Tempo libero non ne ha, e nemmeno le interessa. Le basta non dover andare nello stesso ufficio tutti i giorni. Frequenta persone improbabili, e collabora a Klat per questo.


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