6 Novembre 2014
John Alcorn possiede il dono di trasformare l’ordinario in qualcosa di straordinario. Il suo grande merito è quello di aver costruito l’identità del flower power senza rimanerne schiacciato, ma elaborando un vocabolario irriverente e vivace, capace di coniugare il Rinascimento e Picasso, l’Art Nouveau e la grafica underground. Non c’è campo della comunicazione visiva che lui non abbia attraversato, tramutandolo in un giardino dell’Eden, rigoglioso e profumato. Ora il bel libro John Alcorn: Evolution by Design, curato da Stephen Alcorn e Marta Sironi, ne ripercorre la carriera, attraverso copertine di libri e dischi, bozzetti e fotografie provenienti dalla raccolta del Centro Apice dell’Università di Milano. L’Italia, con cui Alcorn ha avuto un rapporto speciale (dal 1971 al 1976 ha vissuto a Firenze con la famiglia), è il luogo ideale dove far vivere la sua collezione. E il volume è un omaggio a un artista speciale, che ha saputo parlare “all’uomo sempre di fretta” colto all’angolo di una strada. Pubblicato da Moleskine.

John Alcorn, self-portrait.

Advertising poster, Pepsi, 1969.

Advertisement, Master Charge, c.1970.

Editorial illustration, Redbook, c. 1969.

“A Glossary of Television Terms”, The New York Times, February 10, 1964.

“Fish”, The Push Pin Montly Graphic, April 1957.