Locus Solus, Exteta
Gae Aulenti

29 Settembre 2016

Locus Solus è il titolo di uno dei libri più famosi di Raymond Roussel (1877-1933), eccentrico scrittore e drammaturgo francese, un acrobata del linguaggio amato dai surrealisti e poi riscoperto nella seconda metà del Novecento quando la sua opera trovò eco nelle sperimentazioni letterarie e linguistiche degli anni Cinquanta e Sessanta. A lui Michel Foucault dedicò una significativa monografia, pubblicata nel 1963 e rimasta un po’ in disparte: “Nessuno ha mai fatto attenzione a questo libro, e ne sono lieto. È la mia stanza segreta, una storia d’amore durata alcune estati”. L’anno successivo, guarda caso, Gae Aulenti progetta per Poltronova una serie di mobili da giardino che si chiama proprio Locus Solus, un sistema caratterizzato da tubi d’acciaio verniciati a fuoco in colori per niente sobri: arancio e giallo limone, poi anche verde pistacchio e viola melanzana. Sopra ci mette dei cuscini in materiale polivinilico rivestiti da un tessuto di cotone-iuta stampato che viene disegnato, in collaborazione con la Scuola d’Arte di Pistoia, secondo un pattern a cerchi concentrici dai colori sgargianti su fondo bianco. Dopo aver reinterpretato la tradizione del mobile in legno curvato con la sedia a dondolo Sgarsul (1962), emblema del neoliberty di quegli anni, la Aulenti inscena dunque una parodia del razionalissimo mobile in tubolare metallico, rileggendolo in chiave pop. La linea è molto raffinata: i tubi scorrono fluidi citando Breuer e Mies, e si accoppiano sfiorandosi appena per creare la struttura di un tavolo, un panchetto, un divano e una seduta. La chaise longue, composta da unico tubolare attorcigliato, è il pezzo più virtuoso; quello più divertente è la lampada da terra, che sale sottile e sinuosa come fosse un lombrico con la grande testa luminosa in policarbonato opalino. Se Roussel divenne oggetto dell’amore estivo di Foucault, pochi anni dopo gli arredi di Gae Aulenti furono testimoni degli intrecci sentimentali e psicologici di Alain Delon, Romy Schneider, Jane Birkin e Maurice Ronet sotto il sole della Costa Azzurra. Nel film La Piscine (1969) di Jacques Deray, infatti, la serie Locus Solus è parte fondamentale del set, gialla come la storia che avvolgerà i protagonisti. La collezione è stata recentemente rieditata dal brand Exteta.

Locus Solus, Exteta

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Gabriele Neri

Architetto e PhD, insegna storia del design a Milano e a Mendrisio. Collabora con Domenica del Sole 24 Ore e con la rivista svizzera Archi. Dopo alcuni libri su Pier Luigi Nervi, ha pubblicato Caricature architettoniche. Satira e critica del progetto moderno (Quodlibet, 2015), di cui va molto fiero. Ha una figlia bellissima soprannominata Attila.


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