5 Dicembre 2013
La Marie, un nome neutro per la discrezione fatta sedia. La sua forma è fugace, pura figura smaterializzata di un oggetto nello spazio. C’è, ma fa anche intravedere quello che le sta intorno, senza oscurarne la visione, come una presenza ectoplasmatica. Eppure, al tempo stesso, si fa notare. A Philippe Starck piace ragionare sugli archetipi, su quelle forme che sembrano intrappolate nel nostro pensiero in maniera inconscia, quasi sopravvissute a secoli precedenti. La Marie è più di una sedia: è la sua idea-base. Giocando con la totale trasparenza del policarbonato, è possibile renderla un puro fascio di luce che si solidifica per reggere un corpo che appare sospeso nello spazio. E come una luce, essa può anche tingersi di colori. Del resto, anche nel caso del colore sempre di spettro si tratta. Produzione: Kartell.