13 Dicembre 2013
La natura fa crescere le parti di un organismo tutte assieme, poco per volta. Diversamente, la macchina produce in fretta e separatamente i pezzi da assemblare. Ma cosa accade se una sedia viene creata in un unico pezzo, proprio da una macchina? Molti autori hanno sognato di progettare così, di far uscire da una macchina, come per magia, la versione concreta, tangibile, della propria visione. Nella seconda metà degli anni Sessanta, grazie all’innovazione tecnologica e dei materiali, il sogno diventa realtà. Tre designer realizzano altrettante sedie in monoblocco plastico: Joe Colombo firma l’Universale, Vico Magistretti crea Selene e Verner Panton mette in produzione la sua Panton Chair. La curva sinuosa di quest’ultima è quasi il segno di uno scultore, più che il raziocinio di un designer. Ma del design, la Panton Chair possiede una perfetta funzionalità: di facile manutenzione, impilabile, ergonomica. Produzione: Vitra.

Panton Chair, design di Verner Panton.

Panton Chair, design di Verner Panton.

Panton Chair, design di Verner Panton.

Panton Chair, design di Verner Panton.

Panton Chair, design di Verner Panton.

Selene, design di Vico Magistretti.

Universale, design di Joe Colombo.