19 Maggio 2014
Tra gli allievi eccellenti della Scuola di Düsseldorf, Axel Hütte è quello che più di tutti ha indirizzato la propria ricerca verso l’incontaminato, indagando le forme remote di ghiacciai, catene montuose, caverne o specchi d’acqua, in una produzione che attraversa tre decenni. Nelle sue immagini, le pareti naturali della superficie terrestre vengono esplorate con la stessa fascinazione con cui l’artista di Essen ha osservato le metropoli americane immerse nella notte, realtà distinte i cui confini si perdono nella stessa atmosfera che le avvolge. La prima personale italiana in sedici anni, realizzata dalla Fondazione Fotografia Modena, presenta opere tratte da quattro serie dedicate al mondo naturale: Glaciers (1997‐2002), Water Reflections (1998‐2007), Caves (2008) e alcune immagini inedite del nuovo ciclo New Mountains (2011‐2013). Le visioni di Hütte, dettagli di un insieme più vasto, non cercano l’onnipotenza degli scenari di Andreas Gursky, mostrando invece la soglia oltre la quale l’occhio può solo immaginare, il limite tra la contemplazione e l’immaginazione del paesaggio.
Axel Hütte, Fantasmi e realtà
Foro Boario, Fondazione Fotografia Modena
A cura di Filippo Maggia
Modena
12 aprile – 29 giugno 2014