3 Ottobre 2014
Il loro quartier generale si trova a pochi passi da una delle piazzette più famose del mondo, quella di Portofino. Arrivarci è semplice, perché l’edificio, decorato con un wall painting di David Tremlett, spicca sull’architettura circostante. Qui, i quattro soci di Niasca Portofino hanno dato vita a un progetto di rilettura del borgo ligure. Per farlo, hanno recuperato alcuni terreni abbandonati e hanno iniziato a produrre olio, conserve e marmellate che distribuiscono nel circuito di Eataly (la Limonata del Tigullio, per esempio, è già di culto a New York). L’idea è di fornire le chiavi per un turismo diverso, che permetta ai visitatori di conoscere il paese nei suoi luoghi meno ovvi: attraverso una passeggiata alla ricerca di erbe aromatiche, un pic-nic o un corso di cucina tradizionale. In un solo anno di attività, sono riusciti a trasformare la percezione del “paese da cartolina”, riscoprendone l’antica essenza contadina ed esportandola all’estero. Molto bene.