21 Gennaio 2015
Più che una semplice lampada, Amuleto ricorda un segno luminoso che ci guida nel paesaggio domestico. La sua forma è segnaletica: due anelli che si collegano con bracci sottili anch’essi a sezione circolare, impostati su una base conica appiattita. L’omogeneità del cerchio come forma generatrice è di volta in volta sottolineata o contraddetta da varianti monocrome o policrome. Un modo per ripensare la classica lampada da tavolo per lavoro, studio e lettura, fuori dal linguaggio tecnicistico del metallo, sposando la dimensione più gioiosa della plastica senza perdere in prestazioni tecnologiche. Anzi, da questo punto di vista il progetto di Alessandro Mendini prodotto da Ramun ha molto da vantare: l’anello della sorgente può permettersi uno spessore minimo grazie all’uso dei LED scelti per limitare la produzione di emissioni nocive, il riverbero, ed evitare il pericolo di surriscaldamento e conseguenti scottature. Amuleto è stata pensata dall’autore per suo nipote, immaginando quindi di unire il potere evocativo del cerchio magico al massimo della sicurezza. Il risultato è quello di conferire un’anima portafortuna a un oggetto di alta tecnologia, riuscendo a umanizzare uno dei protagonisti muti dei nostri spazi abitativi, come Mendini ha sempre amato fare.