6 Ottobre 2015
Nel cortile di un palazzo del centro storico di Milano, in via Nerino 8, a pochi passi dalla vivace e commerciale via Torino, ha sede il laboratorio ceramico Paravicini. Un mondo a sé: qui, da circa 20 anni, Costanza Paravicini dipinge a mano decorazioni e studia disegni, da eseguire con serigrafia, per ornare piatti in ceramica sottile. Lavorazioni artigianali oggi rare, per i costi, l’abilità e l’impegno richiesti, che permettono, in un mondo sempre più omologato anche nell’offerta dei prodotti, di ottenere servizi unici e personalizzati, su commissione. Il lavoro è complesso. Le sagome stesse dei piatti – nelle varie versioni: fondo, piano, da frutta, da portata, sottopiatto – sono state progettate dalla manifattura e vengono realizzate attraverso propri stampi. Dalla scelta della forma del servizio si passa a quella dell’ornamento, che viene eseguito sul piatto in biscotto, ovvero cotto una prima volta a 900-950 gradi e successivamente immerso in un bagno di cristallina per cuocere nuovamente a 900 gradi. Per chi sceglie l’oro è poi necessaria una terza cottura, cosiddetta terzo fuoco, che fa salire il costo non solo per il metallo prezioso. Indipendentemente dall’esecuzione del fregio – pennellato a mano, con posizionamento di decalcomania per la stampa serigrafica, o preparato per la stampa digitale –, il punto di partenza è sempre un primo disegno manuale con decoro sotto smalto. È questo fattore a conferire il carattere di lieve imperfezione, quasi una sbavatura, che è di particolare charme, oltre a far sì che i motivi e i colori atossici e indelebili non patiscano in lavastoviglie o al taglio del coltello. Quali sono i motivi? Si va dai semplici monogrammi, agli stemmi di famiglia, temi floreali e disegni di varia ispirazione: Asia, auto d’epoca, animali, segni zodiacali, righe, figure astratte o contemporanee. Si può aggiungere anche un colore per lo sfondo. Tra i clienti del laboratorio vi sono coppie giovani e non, persone con la passione per la tavola e la mise en place, collezionisti e decoratori, italiani e stranieri. Affiancata recentemente dalla figlia, per quanto riguarda produzione, immagine e comunicazione, Costanza Paravicini dovrà in futuro scegliere se azzardare, o meno, il cambio di scala, offrendo più collezioni in parallelo ai servizi su commissione – come quella presentata lo scorso aprile dedicata al pittore Vittore Frattini.