4 Settembre 2014
Negli ultimi anni le biciclette hanno conosciuto un vero boom di produzione e richiesta da parte di un pubblico sempre più sensibile al contenimento delle emissioni da fonti energetiche non rinnovabili. Si assiste quindi alla proliferazione di modelli dalle forme e funzionalità più varie. Tra i più amati troviamo quelli pieghevoli: utilizzare la bici sulle strade, poterla poi ripiegare e portare via in una valigetta è un sogno di libertà che si realizza. Quella proposta dal marchio indiano Lucid Design, la Kit Bike, radicale nella sua essenzialità, è particolarmente riuscita: una struttura in tubi di alluminio, collegati tramite giunti con meccanismo a rotazione, che consente un montaggio (e smontaggio) rapido e intuitivo. La bici viene poi riposta in una borsa in cuoio di forma circolare, la stessa delle ruote – che restano le componenti di massimo ingombro una volta che il resto della struttura è smontata. Premiato da poco con il Red Dot 2014 Design Award per la sua innovazione, il progetto ha in realtà origini lontanissime nel tempo. Come molto design tecnico-funzionale, infatti, i precedenti risalgono al design bellico e a modelli basati su un’analoga soluzione pensati per scopi militari tra la fine dell’Ottocento e i primi del Novecento.