9 Giugno 2015
Il vetro finlandese nella collezione Bischofberger
Le Stanze del Vetro
A cura di Kaisa Koivisto e Pekka Korvenmaa
Venezia
13 aprile > 2 agosto 2015
Le Stanze del Vetro all’Isola di San Giorgio Maggiore, a Venezia, è un progetto espositivo pluriennale, nato dalla collaborazione tra la Fondazione Giorgio Cini e Pentagram Stiftung, votato alla valorizzazione dell’arte vetraria. La sede, che si trova a poche miglia dalle storiche vetrerie di Murano, ospita fino al 2 agosto la mostra Il vetro finlandese nella collezione Bischofberger, ideata da Kaisa Koivisto e Pekka Korvenmaa, rispettivamente curatrice presso The Finnish Glass Museum di Riihimäki e docente di design alla Aalto University di Helsinki. Per gli amanti del design scandinavo si tratta di un’occasione unica per ammirare oltre 300 tra bicchieri, brocche e vasi, e riflettere sulle caratteristiche della lavorazione del vetro finlandese. La collezione dei galleristi svizzeri Bruno e Christina Bischofberger copre il periodo che va dal 1930 al 1980 e presenta creazioni di Alvar Aalto e della moglie Aino, di Arttu Brummer, Kaj Franck, Göran Hongell, Gunnel Nyman, Timo Sarpaneva, Oiva Toikka e di Tapio Wirkkala, di cui proprio nel 2015 si celebra il centenario della nascita. La rassegna si concentra su due momenti fondamentali: gli anni Trenta, con le prime creazioni, e gli anni Cinquanta, con il successo internazionale dovuto soprattutto alle esposizioni della Triennale di Milano. Molti i nuclei tematici che emergono dall’osservazione delle opere esposte: il dialogo e il confronto tra pezzo unico, di matrice artistica ed emozionale, e produzione industriale, attenta a calibrare estetica e funzione; l’ispirazione linguistica che spesso ricorre a forme di origine naturale; il rapporto con il vetro italiano coltivato anche grazie a collaborazioni tra artigiani, designer e vetrerie; la rilevante presenza femminile (due donne su nove) che marca una forte anomalia rispetto alle consuetudini dell’epoca; e infine l’uso parsimonioso e sapiente del colore, che in mostra viene illuminato da una sapiente citazione di Kaj Franck. Nel 1957 Franck consiglia al giovane Oiva Toikka: “Aspetta a usare il colore, avrai tempo per farlo dopo”.