21 Luglio 2015
Benvenuti nel Paradiso terrestre, ovvero nell’arte di Cy Twombly. È questo l’invito e insieme la promessa che i curatori Julie Sylvester e Philip Larratt-Smith fanno a chi entra nelle belle sale di Ca’ Pesaro per visitare alla mostra monografica dedicata al pittore e scultore americano. La lettura che Paradise – aperta fino al 13 settembre – dà della prolifica opera di Cy Twombly, alias Edwin Parker Twombly Jr., è legata all’amore in tutte le sue espressioni: erotico, intellettuale, platonico, romantico, per la cultura e per la vita. È la passione che anima i dipinti, le sculture e i disegni dell’artista scomparso a Roma nel 2011, a 83 anni. Oltre che nella nativa Lexington, in Virginia, Twombly studiò arte a Chicago e a New York, dove incontrò Robert Rauschenberg, che lo incoraggiò a frequentare il Black Mountain College in North Carolina. Lì conobbe Jasper Johns e John Cage, che si rivelarono entrambi fondamentali per lo sviluppo della personalità artistica di Twombly, così estranea ai canoni imperanti nel Dopoguerra e alle principali correnti artistiche del Novecento. Paradise presenta la lunga vicenda creativa del maestro: dalle pitture su legno dei primi anni Cinquanta – che secondo i detrattori ricordavano la stratificazione delle scritte sui muri dei bagni –, ai grandi pannelli con fondo grigio, marrone o bianco della fine degli anni Sessanta, su cui l’artista tracciava segni simili a frasi in corsivo (probabilmente un lascito della sua attività di crittografo per l’esercito). Il percorso espositivo prosegue poi con i lavori degli anni Ottanta ispirati alla poesia, alla mitologia e alla tradizione classica, per concludersi con le ultimissime opere realizzate nel 2011: cerchi gestuali gialli, rossi e arancioni su fondo verde brillante. La mostra riassume sessant’anni di pensieri ed emozioni che l’artista ha tradotto in un linguaggio ad alto tasso di astrazione, fondendo in modo unico pittura, disegno e scrittura.
Cy Twombly, Paradise
A cura di Julie Sylvester e Philip Larratt-Smith
Ca’ Pesaro, Venezia
6 maggio — 13 settembre 2015