3 Giugno 2016
A distanza di quindici anni dall’ultima personale, Milano torna a celebrare Carsten Höller (Bruxelles, 1961) con una mostra che presenta oltre venti tra le sue opere più significative e alcuni nuovi lavori. Promossa da Pirelli HangarBicocca, con la curatela di Vicente Todolí – che nel 2006, da direttore della Tate, inaugurò la leggendaria Test Site nella Turbine Hall – Doubt è un grande gioco di simmetrie in cui ogni intervento riesce a porre il pubblico di fronte a uno spaesamento percettivo, una scelta o un dubbio. Ad accoglierlo è infatti Y (2003), un corridoio luminoso biforcato che impone di scegliere quale percorso intraprendere, e che conduce alle due stranianti installazioni Division Walls (2016) e Decision Corridors (2015). Superate le stesse, si entra nel vivo dell’esposizione, che è allestita in modo speculare. Ogni opera ha il suo doppio perfettamente simmetrico e offre allo spettatore la possibilità di giocare e interagire: attraversando per esempio Revolving Doors (2004/2016), un pentagono di porte specchianti, o indossando gli Upside-Down Goggles (1994/2011), occhiali che offrono una visione capovolta della realtà, mentre compie un giro su Double Carousel (2011), una giostra esasperatamente lenta – forse tra le creazioni più note dell’autore. “Penso che l’astrazione sia uno dei veri scopi dell’arte; è uno dei modi attraverso i quali ci siamo allontanati per la prima volta dalla natura”, spiega Höller, che fin dai suoi esordi, nei primi anni Novanta, ha puntato sulla partecipazione attiva del pubblico, ossia sull’arte relazionale, come l’ha definita a posteriori il critico francese Nicolas Bourriaud. Höller, in particolare, costruisce un’estetica che rimanda ai propri studi scientifici, trasformando lo spettatore nell’oggetto di esperimenti finalizzati a indagarne la fisiologia della percezione. È anche possibile trascorrere la notte all’interno della mostra, grazie all’istallazione Two Roaming Beds – Grey (2015), composta da due letti singoli che si muovono incessantemente lungo il pavimento, ma con movimenti quasi inavvertibili, e che inducono i visitatori ospitati a non addormentarsi mai completamente, ma a vivere uno stato insolito tra veglia e sonno.
Carsten Höller, Doubt
A cura di Vicente Todolí
Pirelli HangarBicocca, Milano
7 aprile – 31 luglio