28 Agosto 2013
Gli antichi costruirono Valdrada sulle rive d’un lago con case tutte verande una sopra l’altra e vie alte che affacciano sull’acqua i parapetti a balaustra. Così il viaggiatore vede arrivando due città: una diritta sopra il lago e una riflessa capovolta. Non esiste o avviene cosa nell’una Valdrada che l’altra Valdrada non ripeta, perché la città fu costruita in modo che ogni suo punto fosse riflesso dal suo specchio, e la Valdrada giú nell’acqua contiene non solo tutte le scanalature e gli sbalzi delle facciate che s’elevano sopra il lago ma anche l’interno delle stanze con i soffitti e i pavimenti, la prospettiva dei corridoi, gli specchi degli armadi.
Italo Calvino, Le città invisibili (III capitolo: Le città e gli occhi, 1)
Nel 1957 Guy Debord mette a punto una nuova mappa di Parigi, la cui maglia urbana risulta decostruita, spezzata, mosaico di tessere irregolari e iridescenti. Naked City è il nome di questa carta “emozionale”, priva di qualsiasi scala realistica o riferimento oggettivo alla città: quella di Debord è una Parigi nuda, svelata e riassemblata sulla base di associazioni soggettive e sensoriali. È composta da frammenti discontinui della planimetria della città, a formare un insieme di unità urbanistiche separate o collegate tra loro attraverso un sistema di frecce. Secondo Debord e i Situazionisti francesi, infatti, il modo migliore per godere di una città è quello della deriva urbana: smarrirsi nei recessi della metropoli, senza orologio o percorsi predefiniti, guidati dai soli stimoli visivi, uditivi e olfattivi. Una sorta di disorientamento metropolitano capace di mostrarci la città per quello che realmente è.
![Biennale Arte 2013 Padiglione Danimarca](http://www.klatmagazine.com/wp-content/uploads/2013/08/Klat_Biennale_Danimarca_9.jpg)
Jesper Just, Intercourses, 2013.
È così che ho immaginato Intercourses, la video-installazione di Jesper Just per il Padiglione danese: come una deriva psicogeografica tra le strade di una Parigi semi-abbandonata, mutevole e fortemente irregolare. La città – effettiva protagonista del lavoro – rivela tuttavia un aspetto anomalo, stridente: la Tour Eiffel sorge tra rovine e macerie, come un inutile residuo industriale; il cielo grigio trattiene un’aria pesante, immobile (è diverso dal cielo lucido di Parigi, agitato da costanti sferzate di vento); una cintura di soffocanti casermoni avvolge i più bassi palazzi in stile Beaux-Arts dell’VIII arrondissement. Quella che vediamo non è la vera Parigi ma una replica della città, costruita nei pressi di Hangzhou, in Cina. Ed è qui, per le strade di questa appendice francese in territorio cinese, per le piazze e i viali di una metropoli tanto chimerica quanto reale, che seguiamo gli spostamenti di tre personaggi, il cui percorso – fatto di repentini mutamenti urbanistici e crocevia emozionali – ricorda in tutto e per tutto una deriva debordiana.
![Biennale Arte 2013 Padiglione Danimarca](http://www.klatmagazine.com/wp-content/uploads/2013/08/Klat_Biennale_Danimarca_11.jpg)
Jesper Just, Intercourses, 2013.
Intercourses significa rapporti, relazioni. Allude alle connessioni mentali e psichiche tra i protagonisti dei video, capaci di comunicare attraverso i muri, le architetture e gli spazi della città. All’interno del padiglione l’artista ha ricostruito pareti e barriere divisorie simili a quelle mostrate nei film; la narrazione si dispiega in schermi multipli, di varie dimensioni – i punti di vista si moltiplicano, l’effetto è immersivo. Una luce violacea, misteriosa illumina alcuni punti dello spazio espositivo; il visitatore stesso è invitato a sperimentare la propria camminata situazionista. Mentre concludo il mio tragitto all’interno del padiglione, mi tornano così alla mente le parole dello scrittore francese Georges Perec: Il mondo non è più come un percorso da rifare senza sosta o come una corsa senza fine… ma come ritrovamento di un senso, come percezione di una scrittura terrestre, di una geografia di cui abbiamo dimenticato di essere gli autori.
![Biennale Arte 2013 Padiglione Danimarca](http://www.klatmagazine.com/wp-content/uploads/2013/08/Klat_Biennale_Danimarca_8.jpg)
Jesper Just, Intercourses, 2013.
![Biennale Arte 2013 Padiglione Danimarca](http://www.klatmagazine.com/wp-content/uploads/2013/08/Klat_Biennale_Danimarca_5.jpg)
Jesper Just, Intercourses, 2013.
![Biennale Arte 2013 Padiglione Danimarca](http://www.klatmagazine.com/wp-content/uploads/2013/08/Klat_Biennale_Danimarca_3.jpg)
Jesper Just, Intercourses, 2013.
Jesper Just, Intercourses, 2013.
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