11 Febbraio 2015
Lina Bo Bardi in Italia. “Quello che volevo, era avere Storia”
Centro Archivi MAXXI Architettura
A cura di Margherita Guccione
Roma
19 dicembre 2104 > 3 maggio 2015
Pioniera della progettazione italiana, Lina Bo Bardi è diventata popolare dopo essere immigrata nel 1946 in Brasile: un Paese che le ha permesso di trovare un proprio linguaggio espressivo in relazione alla coeva architettura brutalista. Tra i cantieri più celebri: il Museo de Arte, l’edificio Taba Guayanases e il centro sociale SESC-Pompéia a San Paolo. Ma la mostra in corso al Centro Archivi MAXXI Architettura, realizzata in collaborazione con Domus, non ripercorre il suddetto periodo, bensì gli esordi: dalla laurea nel 1939 a Roma, sua città natale, all’attività editoriale nel periodo bellico a Milano, fino al viaggio in nave che la porterà, insieme al marito Pietro Maria Bardi, a trasferirsi in Brasile. Impossibilitata a svolgere la professione durante la guerra, Lina Bo Bardi si dedica alla comunicazione, ambito allora inedito dove svolgere una personale ricerca. Collabora con Gio Ponti a Domus e Lo Stile, e cura testi e illustrazioni per una rubrica di interni su Grazia. Un’amica al vostro fianco. E, insieme a Bruno Zevi e Carlo Pagani, fonda la rivista A, primo rotocalco di architettura. L’esperienza iniziale di una donna e progettista straordinaria raccontata attraverso fotografie, bozzetti originali, video, filmati d’epoca, riviste e documenti d’archivio.

Photo: Musacchio Ianniello.

Photo: Musacchio Ianniello.

Photo: Musacchio Ianniello.

Photo: Musacchio Ianniello.

Photo: Musacchio Ianniello.

Photo: Musacchio Ianniello.

Lina Bo Bardi, biglietto da visita.

Lina Bo Bardi. Photo: Francisco Albuquerque.

Prospettive di mobili della stanza del bambino. Courtesy: Instituto Lina Bo e P. M. Bardi.

Lina Bo Bardi. Courtesy: Instituto Lina Bo e P. M. Bardi.

Lina Bo Bardi, Milano, luglio 1945. Photo: Federico Patellani. Courtesy: Museo Fotografia Contemporanea.

Lina Bo Bardi, ritratto attribuito a Giorgio De Chirico.

A, 3 marzo 1946. Copertina. Courtesy: Editoriale Domus.

A, 4 aprile 1946. Copertina. Courtesy: Editoriale Domus.

A, 5 aprile 1946. Copertina. Courtesy: Editoriale Domus.

Lo Stile 21, 1942. Copertina Gienlica (Gio Ponti, Enrico Bo, Lina Bo Bardi, Carlo Pagani).

Lo Stile 13, 1942. Copertina Gienlica (Gio Ponti, Enrico Bo, Lina Bo Bardi, Carlo Pagani).

Lo Stile 16, 1942. Copertina Gienlica (Gio Ponti, Enrico Bo, Lina Bo Bardi, Carlo Pagani).

Grazia 154, 1941. Copertina.

Grazia 154, 1941. Pag.26.

Grazia 193, 1942. Pag. 19.

Grazia 193, 1942. Copertina.