2 Febbraio 2015
All’Hangar Bicocca di Milano fino al 10 maggio c’è bau bau, la prima personale in Italia di Céline Condorelli. In tedesco, “bau” significa “costruzione”, ma anche “in costruzione”, e la doppia ripetizione richiama l’idea di un cantiere. Certo, per chi come Condorelli ha studiato architettura, vi è anche un omaggio alla celebre scuola modernista, il Bauhaus, ma per un italiano è soprattutto il suono onomatopeico dell’abbaiare di un cane. L’artista, insomma, sembra dirci giocosamente che lo spazio dell’arte non è isolato dal mondo esterno: è un luogo in trasformazione, dove accade qualcosa di dinamico. Come la brezza che soffia dal ventilatore appeso all’ingresso, la luce naturale filtrata da una finestra aperta nei muri pesanti del capannone, i faretti che illuminano a turno le opere, le tracce scure e arzigogolate di uno pneumatico sul pavimento e l’odore penetrante di gomma vulcanizzata. Lo spazio della mostra è diviso da una tenda che separa zona diurna e notturna, metafore del ciclo vitale, ed è disseminato di oggetti come tavoli, sedie, scale, tendaggi, anche marionette (in video). Condorelli li chiama “strutture di sostegno”, sono l’altro lato dell’abitare e del comunicare, quello non umano, senza il quale non ci sarebbe condivisione. Ogni oggetto è per lei testimone di storie individuali e collettive segnate da ingiustizie, attraversamenti geografici o viaggi sociali.
Céline Condorelli, bau bau
Hangar Bicocca
A cura di Andrea Lissoni
Milano
11 dicembre 2014 > 10 aprile 2015

Céline Condorelli, Nerofumo, 2014. Courtesy: Céline Condorelli, Fondazione HangarBicocca, Milan. Photo: Agostino Osio.

Céline Condorelli, Nerofumo, 2014. Courtesy: Céline Condorelli, Fondazione HangarBicocca, Milan. Photo: Agostino Osio.

Céline Condorelli, Support Structure (Red), 2012-2014. Courtesy: Céline Condorelli, Fondazione HangarBicocca, Milan. Photo: Agostino Osio.

Céline Condorelli, bau bau, 2014. Veduta della mostra / Installation view. Courtesy: Fondazione HangarBicocca, Milan. Photo: Agostino Osio.

Céline Condorelli, bau bau, 2014. Veduta della mostra / Installation view. Courtesy: Fondazione HangarBicocca, Milan. Photo: Agostino Osio.

Céline Condorelli, Structure for Listening, 2012. Courtesy: Céline Condorelli, Fondazione HangarBicocca, Milan. Photo: Agostino Osio.

Céline Condorelli, bau bau, 2014. Veduta della mostra / Installation view. Courtesy: Fondazione HangarBicocca, Milan. Photo: Agostino Osio.

Céline Condorelli, The Weird Charismatic Power That Capitalism Has For Teenagers (to Johan Hartle), 2014. Courtesy: Céline Condorelli, Fondazione HangarBicocca, Milan. Photo: Agostino Osio.

Céline Condorelli, Siamo venuti per dire di No, 2013. Courtesy: Céline Condorelli, Fondazione HangarBicocca, Milan. Photo: Agostino Osio.

Céline Condorelli, Structure for Preparing the Piano, 2012. Courtesy: Céline Condorelli, Fondazione HangarBicocca, Milan. Photo: Agostino Osio.

Céline Condorelli, À Bras Le Corps – with Philodendron (to Amalia Pica), 2014. Courtesy: Céline Condorelli, Fondazione HangarBicocca, Milan. Photo: Agostino Osio.

Céline Condorelli, À Bras Le Corps – with Philodendron (to Amalia Pica), 2014. Courtesy: Céline Condorelli, Fondazione HangarBicocca, Milan. Photo: Agostino Osio.

Céline Condorelli, The Double And The Half (to Avery Gordon), 2014. Courtesy: Céline Condorelli, Fondazione HangarBicocca, Milan. Photo: Agostino Osio.