3 Aprile 2015
Yves Henri Donat Mathieu-Saint-Laurent, noto come Yves Saint Laurent, amava la Recherche. Il suo amore per Proust si spingeva a tal punto che, nel 1983, con il compagno Pierre Bergé, socio in affari, acquistò Château Gabriel, il castello in cui Marcel conobbe Gaston Gallimard, suo futuro editore. Sulla porta della camera da letto di Yves, una placca dorata riporta in lettere corsive il nome di Charles Swann. Il rapporto privilegiato e malinconico di Yves con i luoghi fuori dal tempo è evocato nel castello monumentale e fiabesco che ospita la mostra Yves Saint Laurent: Style is Eternal, sede del Bowes Museum. Il contrasto armonico del fortilizio alla francese immerso nella campagna pittoresca inglese anticipa una delle peculiarità del lavoro di YSL, teso a uno stile immortale invischiato nei capricci del gusto. Una tensione di cui doveva essere consapevole, se uno dei suoi più grandi desideri era quello di modellare un capolavoro con la materia evanescente della moda. Nel 1965 prova a rubare un fuocherello di eternità all’arte, con la collezione Mondrian. Ma non c’è alcun bisogno di rubare, perché il gesto è artistico e filosofico insieme, con al posto delle Campbell’s Soup una tela di Mondrian, abbassata a motivo decorativo. Gli abitini blu, rossi, bianchi e gialli, a forma di trapezio, si aggirano per le strade di Parigi come musei mobili. Ironia suprema per un modello che Harper’s Bazaar aveva definito “l’abito del futuro”, e che di lì a poco circolerà per strada in migliaia di copie scadenti. Yves Saint Laurent odiava la borghesia, sarebbe rinato beatnik e voleva vestire proprio tutti, stanco di “disegnare per milionari impassibili”. Così nasce Saint Laurent Rive Gauche, prima boutique di pronto moda sulla sponda bohémienne della Senna. Grazie a lui, la strada diventa esotica come l’Africa, il mare e il fronte: la tunica safari, il caban, il trench, lo smoking femminile. “La cosa più importante è durare”, aveva confessato a Christian Lacroix nel 1971, la notte del Ballo di Proust organizzato dai Rothschild. Lui non avrebbe potuto. I suoi abiti per fortuna ci sono riusciti e alcuni – 50 per l’esattezza – si potranno ammirare nelle stanze di vetro del Bowes Museum.
Yves Saint Laurent: Style is Eternal
The Bowes Museum
In collaborazione con la Fondation Pierre Bergé – Yves Saint Laurent
Barnard Castle, Durham
11 luglio – 25 ottobre 2015