21 Aprile 2015
Il Patek Philippe Calatrava Pilot Travel Time Referenza 5524 è l’orologio che più di tutti ha fatto parlare (nel bene e nel male) durante Baselworld, il salone dell’orologeria di Basilea. Perché è un esemplare da aviatore, “classico” nell’estetica, ma anomalo nell’attuale produzione di Patek Philippe. I detrattori dimenticano però che la blasonata Maison, nella sua lunga storia, ha prodotto cronometri elettronici da marina, ha fornito orologi agli ufficiali americani durante la II Guerra Mondiale e ha realizzato anche modelli da aviatore – due dei quali, degli anni Trenta, sono conservati al Museo Patek Philippe di Ginevra. Proprio a questi si ispira la nuova Ref. 5524, in cui l’originaria funzione dell’angolo orario (che serviva ai piloti per calcolare la rotta ed è ormai superata dalla tecnologia satellitare), è stata sostituita da una complicazione utile: il secondo fuso orario, una specialità della Manifattura. Il movimento automatico, creato in-house e ben noto agli estimatori di Patek, mostra infatti l’ora “di casa” con la lancetta centrale traforata, oltre alla doppia funzione giorno/notte e al contatore del datario al 6. Di facile utilizzo, grazie ai due pulsanti a sinistra che regolano la lancetta dell’ora locale con salti di un’ora, avanti o indietro, è anche estremamente preciso: l’errore medio giornaliero si aggira fra -3/+2 secondi al giorno, come richiesto dalle norme del Sigillo Patek Philippe che garantiscono la qualità di costruzione dell’intero orologio. Cassa in oro bianco (42 mm di diametro) e quadrante ricco di materiale luminescente (ben visibile in ogni condizione di luce), il Pilot Travel Time ha tutte le potenzialità per attrarre un nuovo pubblico.
