Seamaster 300
Omega

11 Settembre 2014

Lanciato nel 1957 per i sub professionisti, il Seamaster 300 di Omega ritorna in versione riveduta e corretta. Come sempre impermeabile fino a 30 atm, interamente in acciaio (ma esiste anche in titanio, oro, platino), ora ha la cassa di 41 mm di diametro, il quadrante “vintage” in ceramica come la lunetta girevole unidirezionale (con indici in Liquidmetal, una lega brevettata, estremamente dura), il bracciale regolabile con chiusura a pulsante (anch’essa brevettata). Ma è soprattutto il movimento automatico a renderlo davvero interessante: il calibro Master Co-Axial 8400/8401, certificato cronometro dal COSC, è insensibile ai campi magnetici, almeno fino a 15mila gauss (e oltre: ma questo è il limite oggi misurabile). Più diffusi di quanto si creda, dai cellulari alle calamite del frigo, per esempio, i campi magnetici alterano la costanza di marcia degli orologi, e quindi la precisione, a volte in modo irreversibile. Finora il sistema più diffuso per impedirne gli effetti era schermare il movimento con una cassa interna in ferro dolce (che però lo nasconde alla vista ed è efficace solo fino ai 1000 gauss). I tecnici di Omega invece hanno messo a punto una nuova famiglia di movimenti amagnetici, in cui hanno utilizzato una speciale lega, il Nivagauss, per viti e perni, accanto all’esclusivo scappamento Co-Axial con componenti in silicio. E il risultato è visibile dal fondello in vetro zaffiro. Dulcis in fundo: il prezzo del Seamaster 300 è molto, molto concorrenziale. Peccato solo che per averlo si dovrà aspettare fino a novembre.

Seamaster, Omega

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Seamaster 300, Omega

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