25 Marzo 2016
Il fotografo Todd R. Forsgren (1981) ha recentemente pubblicato per Daylight un volume dedicato agli uccelli, dal titolo Ornithological Photographs, che unisce ricerca estetica e classificazione scientifica – evidente già dall’indice, dove si suddividono le tavole in passeriformi e non. Se è immutabile la composizione delle foto, con i pennuti al centro, intrappolati in reti deformate dal loro peso, a fare la differenza, morfologia e piumaggi a parte, sono le espressioni: in alcune pagine si riconosce la paura, in altre la rabbia, a volte lo stupore, spesso la vulnerabilità. Il progetto nasce da un interesse personale: Forsgren, che ha studiato da biologo e ha genitori appassionati di birdwatching, è sempre stato colpito dai dipinti di John James Audubon (1785-1851), scienziato e illustratore con la passione per i volatili, a cui dava la caccia e che era solito disporli, una volta morti, nelle pose in cui voleva ritrarli. Anche Forsgren è mosso da un analogo “desiderio di nominare, classificare e quantificare la diversità”, ma senza nuocere agli animali. Il suo intento è quello di catalogarli, come fece Roger Tory Peterson (1908-1996), autore di una delle più famose guide da campo sugli uccelli. Per realizzare questa serie, Forsgren ha seguito alcuni ornitologi in giro per l’America del Nord e del Sud, dal 2006 al 2014. Nonostante il primo impatto richiami il concetto di prigionia, le reti che si vedono sono quelle utilizzate convenzionalmente per catturare i volatili e poterli poi pesare, misurare e dotare di un piccolo anello attorno alla zampa, segnato da un numero che ne permetta il riconoscimento. Gli scatti, quindi, li ritraggono un attimo prima di essere sfilati dalle maglie, schedati e lasciati nuovamente liberi.