17 Dicembre 2015
Tutto ebbe inizio a Torino nel 1910, con la bottega di gioielli e accessori della modista Lucia Lorenzoni Ginestrone, già fornitrice di alcuni fra i più noti sarti della città. Nasceva allora il marchio Borbonese, celebrato oggi nell’immaginifico libro Borbonese Inspirations, curato da Ginevra Elkann, il cui legame con la creatività nella capitale sabauda viene confermato dal ruolo di vicepresidente della Pinacoteca Gianni e Marella Agnelli. Il volume è un trionfo d’immagini e still life coloratissimi, collegati dal fil rouge della natura, rappresentata con l’estro di una Wunderkammer. Ma se la flora si rivela molteplice, la fauna è invece limitata a quattro specie iconiche per il marchio: la pernice, che dà il nome al pellame OP (occhio di pernice), diventato simbolo di Borbonese dagli anni Settanta con il suo classico e delicato puntinismo; la farfalla, forgiata su metallo come fibbia preziosa; il gufo, spesso utilizzato come stampa e decoro fra charms e tessuti; e infine il cavallo, che torna con la presenza di staffe metalliche. Abbondano i riferimenti artistici: nei disegni, nelle illustrazioni naturalistiche, nelle diverse mise-en-scène degli accessori, o come richiamo esplicito nella celebre borsa ispirata a un disegno originale di Giacomo Balla, prodotta nel 1986. Il poeta Kenneth Goldsmith firma l’introduzione: “(…) la pernice, il gufo, la farfalla e il cavallo sono alla base delle collezioni Borbonese fin dai suoi esordi. La sua storia si rivolge agli archetipi più profondi della nostra storia collettiva, e allo stesso tempo ci ricorda la fragile relazione tra l’uomo e la natura nel XXI secolo”. Pubblicato da Rizzoli International.
