13 Gennaio 2016
Lo scorrere inesorabile del tempo è ancora una volta al centro del lavoro di Adrián Villar Rojas, ospite della Fondazione Sandretto Re Rebaudengo con Rinascimento, monumentale installazione, inaugurata in concomitanza con Artissima lo scorso novembre, alla quale il giovane artista argentino ha lavorato per oltre un mese insieme alla sua “compagnia teatrale” – come lui chiama lo staff di artisti, artigiani e tecnici che lo segue in tutto il mondo. Questa sua prima personale italiana, a cura di Irene Calderoni, nasce sulla scia della precedente esposizione a Istanbul, da dove sono infatti arrivati i nove camion carichi di materiali: The Most Beautiful of All Mothers, diciassette basamenti con sculture costellate di reliquie vegetali, animali e minerali. Rinascimento si svela ai visitatori per gradi, in un crescendo che parte dalle tracce disseminate all’ingresso e lungo il corridoio: abiti abbandonati, scarpe, un cappello, una pelliccia, un ombrello, un paio di occhiali. Tutti elementi che parlano di assenza e dissolvenza fisica e che ci preparano all’ingresso in una sala disseminata di reperti di ogni genere. L’impressione è quella di ammirare un paesaggio post-apocalittico, nel quale si rimane ammaliati dal fascino sinistro di insoliti fossili punteggiati di frutti e piume, nidi, conchiglie, uova, nidi, animali impagliati, attrezzi da lavoro arrugginiti, brocche, monete, anelli, pellicce e tessuti. La quasi totale assenza di illuminazione artificiale enfatizza la drammaticità dell’ambiente e l’evocazione di quell’incredibile processo di mutamento, decadimento e rinascita al quale è sottoposta ogni forma di vita.
Rinascimento, Adrián Villar Rojas
A cura di Irene Calderoni
Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Torino
4 novembre 2015 – 28 febbraio 2016