27 Aprile 2016
La nuova 911 R, limitata a 991 esemplari e presentata all’ultimo Salone di Ginevra, va ben oltre l’aggiornamento estetico e tecnologico di un glorioso modello degli anni Sessanta, e si presenta come un’intelligente evoluzione in chiave contemporanea della tipica purezza Porsche. Per capire di cosa stiamo parlando, non è necessario tornare al 1967, quando la “R” di racing fu aggiunta al già celebre numero per identificare un modello da corsa che avrebbe trionfato sia nelle gare su pista sia nei rally. No, per comprendere la nuova 911 R ci si deve soffermare soprattutto sul concetto di leggerezza. L’utilizzo di materiali high-tech come la fibra di carbonio per il cofano, i sedili e i passaruota, e il magnesio per il tetto, ha infatti permesso di ridurre il peso a 1.370 kg, 50 in meno della performante GT3 RS. E la scelta di un cambio manuale a sei marce, invece di uno automatico a doppia frizione, ha fatto risparmiare altri 22 kg circa. La ricerca della leggerezza si coniuga perfettamente con l’essenzialità propria di un mezzo da competizione: materiale fonoassorbente ridotto, sedili posteriori assenti, nessun impianto di climatizzazione (è un optional, come la radio). Il motore è il sei cilindri boxer aspirato della sorella 911 GT3 RS, con 500 cavalli e prestazioni che raggiungono una velocità massima di 323 km/h e uno 0-100 km/h bruciato in 3,8 secondi. L’asse posteriore sterzante la rende poi una lama su qualsiasi strada ricca di curve, e i freni carboceramici garantiscono arresti potenti e molta resistenza. Lo studio dell’aerodinamica ha inoltre portato a rivedere il sottoscocca, che finisce con un diffusore posteriore esclusivo utile a favorire il bilanciamento. Un ultimo tocco di moderna eleganza e riduzione dei pesi è il doppio scarico in titanio. Ogni dettaglio è curato per offrire il piacere della guida sportiva più autentica, supportata dalla tecnologia e dai materiali più innovativi. Segni particolari irresistibili: livrea bianca, bande rosse.